Ance esprime preoccupazione per la mancata proroga degli incentivi contro il caro materiali e per le modifiche all’articolo 60 del Codice degli Appalti e chiede il rifinanziamento del decreto “aiuti” e una rimodulazione della soglia per la revisione prezzi.
Durante il Consiglio di Presidenza di Ance sono emerse forti preoccupazioni riguardo ai mesi futuri, soprattutto per il termine dei ristori contro il caro materiali fissato a dicembre 2024 e l’assenza di interventi immediati in tal senso, lasciando le imprese vulnerabili di fronte agli aumenti dei costi. Il rischio di ricevere pagamenti per i contratti pregressi non adeguati agli attuali prezzi aggrava la situazione delle imprese italiane. La mancanza di rifinanziamento del decreto “aiuti” è considerata un ostacolo grave per le imprese.
Al centro del dibattito, anche la revisione delle norme introdotte dal nuovo Codice degli Appalti, con l’articolo 60 che fissa una franchigia del 5% per la revisione prezzi. Ance ha criticato tale scelta, in quanto ritiene che escludere i primi 5 punti di aumento dalla quota compensabile non sia sufficiente a tutelare le imprese edili, le quali hanno subito notevoli rincari negli ultimi anni.
Durante un incontro del 22 ottobre 2024, Ance ha poi ribadito la necessità di abbassare tale soglia al 3% e di applicare la revisione sull’intero aumento, senza franchigie.
Il presidente di Anceferr, Vito Miceli, ha sottolineato che il legislatore deve intervenire per fornire risposte concrete e ridurre l’incertezza economica nel settore. Inoltre, le imprese associate ad Ance auspicano un dialogo con il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per discutere la revisione delle soglie e chiarire altre questioni chiave al fine di individuare misure più efficaci per sostenere il settore edilizio.