Diversi i correttivi necessari al documento secondo la Presidente Ance.
Federica Brancaccio, presidente Ance, in audizione alla commissione Ambiente della Camera, è tornata a parlare del Codice dei Contratti e dei relativi necessari interventi correttivi.
“L’impostazione generale del codice dei contratti pubblici, ispirata alla logica del fare bene e fare presto, appare senz’altro condivisibile. Ma è necessario fare di più” per facilitare la concorrenza ed evitare di ricorrere al massimo ribasso nelle gare.
Brancaccio continua descrivendo i correttivi da applicare: “Per gli affidamenti sopra la soglia dei 2/3 milioni di euro, è fondamentale ripristinare l’obbligo di procedure aperte e concorrenziali. Sempre sotto il profilo dell’accesso al mercato, appare non del tutto coerente la scelta di ampliare ulteriormente l’autonomia dei settori speciali, dal momento che rappresentano il 36% del mercato. Il mercato, infatti, ha bisogno di omogeneità e certezza del diritto per ben operare e crescere. Non appare condivisibile, inoltre, che chi abbia ottenuto le concessioni senza gara non abbia poi alcun obbligo di recuperare questo gap concorrenziale ”a valle”, ove operi nei settori speciali. In tal modo, è a rischio concorrenza il 50% del mercato”.
Ance si augura “una soluzione in grado di coniugare risultato e concorrenza, efficacia del processo e apertura del mercato a tutte le imprese in grado di competere”.
Un ultimo appunto della Presidente sul principio del risultato che “presuppone che l’opera pubblica venga aggiudicata a chi è in grado di assicurare il miglior rapporto qualità-prezzo e mal si concilia con l’avvenuta eliminazione del tetto massimo al punteggio da attribuire al prezzo in sede di offerta economicamente più vantaggiosa. Così facendo, si finisce per reintrodurre, di fatto, il massimo ribasso che Ance ha sempre fortemente combattuto, perché impedisce la presentazione di offerte serie e ben ponderate, dando luogo a spirali ribassiste che, da tempo, hanno dimostrato di non essere funzionali a una esecuzione a regola d’arte dei lavori”.