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    Un modello partecipativo per la sicurezza sul lavoro: il Piano Mirato di Prevenzione (PMP)

    29 Maggio 2024
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    L’obiettivo dei PMP è quello di coinvolgere le aziende in un processo di acquisizione di consapevolezza e di autovalutazione del proprio sistema di prevenzione, con l’intento di promuovere il miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro.

    Il Piano Mirato di Prevenzione (PMP) è un modello territoriale partecipativo di assistenza e supporto alle imprese nella prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro. I PMP si inseriscono all’interno di un più ampio progetto denominato “Piano nazionale della prevenzione” (PNP): una pianificazione centrale degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio nazionale.

    Il Piano Nazionale della Prevenzione mira a garantire sia la salute individuale e collettiva, sia la sostenibilità del servizio sanitario nazionale. Alla base della pianificazione ci sono elementi come il miglioramento dell’alfabetizzazione sanitaria, la crescita della capacità degli individui di agire per la propria salute e per quella della collettività e il miglioramento dell’interazione con il sistema sanitario.

    A seguito dell’approvazione del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, le singole regioni hanno concordato – entro il 31 dicembre 2021 – il proprio piano locale (Piano Regionale della Prevenzione – PRP) per fornire informazioni sullo stato di salute della popolazione regionale e definire obiettivi e linee di azione.

    Oltre a un programma specificamente dedicato alla definizione di piani mirati in settori diversi dall’edilizia e dall’agricoltura (PP06 Piani Mirati di prevenzione), il PRP adotta questa metodologia anche per contrastare i rischi prioritari nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura (PP 07 Prevenzione in edilizia e agricoltura) e per la prevenzione del rischio cancerogeno, ergonomico e stress lavoro-correlato (PP08 Prevenzione del rischio cancerogeno professionale, delle patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico e del rischio stress correlato al lavoro mettere).
    I Programmi Predefiniti (PP) per la prevenzione dei rischi occupazionali previsti dal Piano Regionale della Prevenzione 2022-2025 adottano la metodologia del Piano Mirato di Prevenzione.

    Tornando alle funzioni specifiche dei PMP, questi prevedono che le imprese vengano coinvolte in un processo di acquisizione di consapevolezza e di autovalutazione rispetto al proprio sistema di prevenzione, con il fine di promuovere il miglioramento dei livelli di sicurezza del posto di lavoro.

    Dopo una fase di coinvolgimento delle aziende in eventi informativi svolti dagli operatori della ASL, le stesse vengono invitate ad autovalutarsi rispetto all’applicazione di buone prassi per la riduzione dei rischi prioritari.

    Solo in una seconda fase viene avviato l’intervento di vigilanza a campione.

    L’obiettivo dei PMP è quello di innalzare gradualmente, in un intero comparto nel suo complesso o per uno specifico rischio, il livello di prevenzione e sicurezza, evitando le disparità (di controllo e di tutela) insite nell’attività tradizionale di vigilanza che, seppur guidata e orientata da corretti criteri di programmazione, rischia di toccare solo alcuni, lasciando altri esenti dal controllo.

    Con tale modalità possono essere affrontati i rischi prioritari, quali il rischio caduta dall’alto in edilizia, il rischio di ribaltamento dei mezzi agricoli, il rischio amianto, il rischio stress lavoro correlato, il rischio ergonomico. 

    Vuoi sapere quali PMP sono stati attivati in Umbria? Accedi al link

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