Il Presidente di Ance Perugia: “Ci vuole realismo, non pessimismo”.
I dati dell’Osservatorio Congiunturale Ance 2023 parlano chiaro: il settore edilizio ha registrato dati in crescita per il terzo anno di fila. Tuttavia, per il 2024, complice l’eliminazione della cessione del credito/sconto in fattura, si prevede un consistente calo percentuale. L’unica crescita dovrebbe riguardare il settore pubblico, dove i fondi del PNRR saranno strategici per la realizzazione di nuove opere.
Il Centro studi Ance ha contestualizzato la situazione in occasione della presentazione del Rapporto: “L’economia italiana, nel 2023, sembra aver perso lo slancio che l’aveva caratterizzata nel biennio precedente, periodo nel quale si era contraddistinta per tassi di crescita particolarmente significativi e superiori a quelli dei principali partner europei (+12,3%, contro il +9% della Francia e il +5% della Germania). Nello scorso anno, il Pil dopo l’exploit iniziale è rimasto sostanzialmente invariato; tendenza quest’ultima che potrebbe protrarsi fino ai primi mesi del 2024”.
Umbria in positivo: il commento di Giacomo Calzoni, presidente Ance Perugia
Il presidente di Ance Perugia Giacomo Calzoni ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al Rapporto Congiunturale: “Un consuntivo decisamente positivo ma sul quale incombono alcune preoccupazioni sia di tipo quantitativo che qualitativo. La prima riflessione da fare è su quanto avvenuto negli ultimi mesi, caratterizzati da evidenti segnali di inversione del ciclo, soprattutto per effetto dei provvedimenti relativi al Superbonus, solo in parte bilanciati dai maggiori investimenti pubblici. Se, infatti, prendiamo in considerazione i dati rilevati dalla rete delle Casse edili e sintetizzati nell’Osservatorio statistico della CNCE, il consuntivo al mese di settembre registra a livello nazionale una leggerissima contrazione delle ore lavorate, quindi dell’attività edilizia -0,3% che diventa -0,7% nel mese di novembre. Sul dato nazionale, infatti, incide soprattutto la forte contrazione che sta caratterizzando le regioni del Mezzogiorno”.
L’Umbria registra dati in controtendenza con la media nazionale: “Per quanto riguarda la nostra regione e in particolare la provincia di Perugia la situazione risulta decisamente più rosea”.
Tradotto in numeri: crescita annuale delle ore lavorate del 9,3%, ricadute positive sul piano occupazionale, crescita del numero medio dei lavoratori attivi del 10,6% rispetto a novembre 2022. Tiene anche il tessuto delle imprese la cui presenza attiva resta positiva (+1,8%).
“Queste previsioni – aggiunge Calzoni – debbono aiutarci a guardare al futuro non con pessimismo, ma con realismo, avendo la consapevolezza che quel che ci attende è un processo di normalizzazione del mercato edilizio, dopo l’eccezionalità dell’ultimo biennio. Quel che dobbiamo saper fare è mettere a frutto gli eventuali maggiori utili per rafforzarci come imprese, così da affrontare al meglio le sfide di un mercato che sarà sempre più condizionato dall’innovazione – anche digitale – e dagli obiettivi di sostenibilità, sia rispetto alla gestione organizzativa e di cantiere e al prodotto richiesto dagli utenti finali. Una sfida che, come Associazione, abbiamo deciso di accettare e di vincere a supporto e nell’interesse delle nostre imprese. Sul fronte dei lavori pubblici ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare insieme alle stazioni appaltanti pubbliche e alle istituzioni per trovare le soluzioni migliori affinché le risorse finanziarie e i progetti utili a far crescere e sviluppare economia e società dei nostri territori vengano virtuosamente utilizzate e messe a frutto al meglio.”
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